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1950-1960
La colonia estiva a Viglio
Primo
passo della solidarietà lionistica all'insegna del motto 'Ve Serve"
di Franco Quadri
Una delle prime attività del Lions Club Lugano fu la creazione di una
colonia estiva della durata di tre settimane per bambini maschi e un'altra
della stessa durata per bambine. Il Comitato del Club prese contatto con
l'allora presidente della Caritas, Don Corrado Cortella, per poter avere
un elenco di giovani le cui famiglie non avevano mezzi finanziari per
inviare i loro figli in una colonia già esistente. Don Cortella ci preparò
una lista che corrispondeva a questi requisiti, inoltre ci procurò una
cuoca e dei maestri per far funzionare la colonia. La supervisione della
colonia fu affidata e fu tenuta in modo perfetto da Gemma e Guido Bustelli,
che giornalmente vi si recavano. Il pediatra dottor Angelo Bonzanigo ebbe
molto lavoro ed il medico dentista Franco Quadri intervenne per cure a
denti dolorosi. Un'estate vi fu un'epidemia di morbillo e i signori
Bustelli, il dottor Bonzanigo e l'assistente della Caritas Giovanna
Tognola prestarono molto assiduamente le cure necessarie. L'intervento
della Caritas cessava al momento dell'arrivo dei bambini alla stazione di
Lugano. Tutti i soci e le gentili loro mogli prendevano in consegna i
bambini e li trasportavano con le loro auto a Viglio. I bambini per tre
settimane erano ospiti gratuiti del Club, come lo furono le bambine in un
periodo successivo. La colonia era ospitata in una casa non abitata, messa
gratuitamente a disposizione dall'ingegner Triaca. La casa era situata in
mezzo ad un podere di prati, con dei filari di vigna, dove gli ospiti
potevano passare delle giornate all'aria aperta, mentre i maestri li
interessavano con dei giochi. Un anno venne anche organizzata una
rappresentazione teatrale per i soci del Club. Tutti i soci frequentavano
la colonia e tutti constatavano quanto bene facessero ai ragazzi i giorni
trascorsi a Viglio. Molti arrivavano in colonia tristi, chiusi in sé
stessi, per svariate ragioni famigliari, ma dopo pochi giorni diventavano
allegri e sorridevano alla vita. Per anni i soci del Club seguirono questi
ragazzi anche dopo il loro ritorno a casa. A Natale tutti ricevevano dei
pacchi regalo. Quante lettere di riconoscenza ricevettero i soci! Anche
l'ingegner Triaca era molto felice di aver potuto procurare gioia e
allegria a questi piccoli. Per testamento l'ingegner Triaca lasciò la casa
di Viglio e la proprietà a disposizione del Lions Club fin tanto che una
colonia fosse stata organizzata. Ma col tempo la manutenzione della casa e
le trasformazioni divennero troppo costose ed il Club ad un certo punto
dovette rinunciare ad organizzare altre colonie. Per testamento la
proprietà doveva quindi passare all'Ospedale Italiano ed infine, se non
utilizzata, al Comune di Viglio.
Poi venne la fattoria di Vaglio nostro fiore all'occhiello
di Geo
Mantegazza
Vaglio: con questo nome, nel Lions Club Lugano, si usa definire non solo
il complesso creato nel ridente villaggio della Capriasca, ma anche tutta
la complessa vicenda che l'ha accompagnato, prima della sua creazione, da
quando ne è nata l'idea. Alla fine degli anni Sessanta il nostro club era,
come molti altri, alla ricerca di una iniziativa benefica che potesse
impegnarlo in modo continuo negli anni successivi. Lo stimolo veniva
dall'azione, che aveva impegnato il club nei suoi primi dieci anni di
vita, che permetteva di ospitare, in uno stabile a Viglio (si noti la
consonanza dei nomi, del tutto casuale), un certo numero di ragazzini,
appartenenti a famiglie indigenti del luganese, durante il periodo delle
vacanze estive. A questa azione partecipavano molto attivamente anche le
Leonesse. Da qui il comprensibile vuoto lasciato dalla forzata cessazione
di questa attività. Esso non consentiva ai Leoni luganesi di accontentarsi
di azioni benefiche proposte ogni anno dal presidente in carica secondo la
propria sensibilità e le proprie ricerche. La scolarizzazione e
l'assistenza ai bambini bisognosi di educazione speciale stava allora
impegnando e preoccupando il governo ticinese. Ai nostri Lions sembrò che
un'attività promossa da un club di servizio in questo campo potesse bene
inserirsi quale complemento a quella pubblica. Le strutture politiche e
giuridiche, e le stesse intenzioni dei responsabili al governo, erano
tuttavia ancora in embrione e la lentezza del loro evolvere poco confaceva
all'entusiasmo dei promotori. Si optò per un procedimento tanto poco
pragmatico quanto più azzardato: acquisire un terreno adatto allo scopo
ove si potesse progettare di far sorgere “qualcosa” ovviamente non ancora
definita, che realizzasse il nostro scopo. Questa idea, sicuramente
produttiva in un periodo di pieno sviluppo quale quello degli anni
Settanta, avrebbe avuto il pregio di poter decidere dell’attività benefica
del club su qualcosa di concreto e sarebbe sicuramente servita da stimolo
sia per i Lions sia per l'autorità cantonale. Dopo diverse ricerche si
individuò lo splendido terreno nel comune di Vaglio. Solo, panorama e
verde lo qualificavano come ideale. Sicuramente lo era meno la sua
composizione, suddiviso in oltre quaranta particelle appartenenti ad
altrettanti proprietari. Oltre che per la sua bellezza, questo sedime
risultava attraente anche dall'accordo subito trovato con il proprietario
della particella più grande. Per ben due anni un intenso e capillare
lavoro costituito da ricerche, telefonate, incontri, discussioni, viaggi
in patria e all'estero per individuare eredi che persino ignoravano di
possedere magari tuta “bindella” di quaranta o cinquanta m2,
seguiti da accordi, convenzioni, e dalla redazione di una cinquantina di
rogiti, consentì di realizzare privatamente un vero e proprio
“raggruppamento di terreni” di solito affidati alle competenze delle
autorità comunali. Il Lions Club Lugano si trovò così, nel 1978
proprietario di uno splendido sedime di circa 16000 m2. L'idea
che la disponibilità di un sedime pregiato agisse da stimolo all'attività
cantonale per realizzarvi, in collaborazione con il nostro Club,
un'attività sociale di assistenza, fu sicuramente giusta. Purtroppo la
ritrovata attività portò seco anche le difficoltà che sono insite nelle
procedure burocratiche, giuridiche e decisionali di questa natura,
amplificate dall'embrionale struttura che le regolava in sede governativa.
Cambiamenti di competenze, da un dipartimento all'altro, progetti
riadattati a nuove esigenze, cambiamenti di direttive, modifiche delle
disposizioni da parte degli enti sussidianti e, non da ultimo, superati
gli scogli in sede cantonale, opposizioni in sedi comunali, fabbisogni di
acqua corrente:, popolazione in parte ostile: insomma, dopo un decennio di
vicissitudini del genere i nostri iniziatori, scoraggiati ed esausti,
decisero di soprassedere per qualche anno alle decisioni, lasciando nel
frattempo che si perfezionassero le intenzioni e le strutture governative
e si superasse il periodo di crisi economica che, nel frattempo, era
intervenuto.
Trascorso qualche anno si decise di riprendere il discorso. Ci presentammo
alle autorità cantonali decisi a definire in comune un programma da
realizzare nel più breve tempo possibile. Le idee, anche da parte
dell'autorità cantonale, erano chiare: il Cantone aveva ormai realizzato
il suo progetto che copriva per intero la fascia relativa l'educazione
speciale dei bambini fino all'età scolasttica. Restava scoperto invece un
intervento in favore dell'occupazione dei disabili dopo l'età scolastica
che causava grossi problemi di carattere sociale, per risolvere i quali,
l'ente pubblico poteva unicamente intervenire con il versamento
dell'invalidità. In queste ambito, giudicato molto interessante e
pertinente alle nostre intenzioni, prevalse la scelta del centro agricolo
occupazionale, al quale il sedime di Vaglio sembrava calzare su misura.
Trovato il consenso del comune e l'entusiasmo dei Lions luganesi, in poco
tempo si allestirono i progetti, si ottennero i relativi permessi e
sussidi, tanto più che la Fondazione G. G. Göhrlich si affiancò a noi per
coprire le spese della costruzione e la Fondazione Montarina era, disposta
ad assumere i rischi di eventuali perdite d'esercizio. Il problema della
gestione di un simile centro ci preoccupava non poco: la Fondazione “La
Fonte” dotata dell'esperienza amministrativa e del personale qualificato
necessario, si dichiarò con entusiasmo d'accordo di assumerla Nel 1987 il
sogno veniva finalmente realizzato. In una splendida giornata di sole il
giorno 22 maggio tutti i Lions di Lugano poterono con orgoglio assistere
al taglio del nastro del Centro Agricolo Fondazione Lions Club di Vaglio
ed inaugurare così la sua attività. Oggi una ventina di ospiti vi vengono
quotidianamente accolti, vi svolgono tutti i lavori relativi alla
produzione agricola, alla floricoltura, accudiscono il bestiame domestico
e curano la vendita dei raccolti e dei prodotti nei mercati, ai negozi e
ai privati. Quella che ormai si può chiamare un'azienda agricola raggiunge
esiti di produttività e di reddito paragonabile a quelli raggiunti da una
qualunque struttura gestita da, personale normale. Con nostra grande
soddisfazione alcuni giovani formali nel nostro centro agricolo hanno
potuto trovare la loro collocazione nella società, assumendo mansioni
fisse di giardiniere o in attività affini nella vita pubblica. C'è quindi
voluto quasi un ventennio per concludere questa appassionante avventura.
Il Centro si è arricchito successivamente di ulteriori dotazioni e
ammodernamenti che il nostro club ha saputo finanziare trovando così una
destinazione continua alla propria attività assistenziale. Questa ormai
affermata istituzione è da tutti apprezzata e conosciuta ed è valsa la
qualifica a seconda migliore "activity" fra tutti i Lions Club mondiali.
Il nostro Club ne è stato ufficialmente insignito è premiato e noi ne
andiamo giustamente fieri. |